ecco la foto della yerba che comprai a Colonia de Sacramiento. .
Yerba mate:
originaria del Sud America. dalle foglie si ricava un INFUSO utilizzato nei secoli come rimedio, per aumentare l’energia, RAFFORZA IL SISTEMA IMMUNITARIO ( noi consumiamo caffè e là questo) hey hey hey, brucia i grassi, stimola la digestione e il cuore, disinfetta l’intestino e quando fui a Cordoba in Argentina ( la città natale di Ernesto Che Guervara) lessi che si curava appunto l intestino e i problemini al colon col MATE.
P. S. : vi ricordo che Papa Francesco, beve il Mate 😉
beh comunque visto che nella vita io pratico shiatsu a Nonantola , ma viaggio anche vi racconto qualche cosa.
INASPETTATO URUGUAY
In antichità i primi viaggiatori si servivano del sole per la navigazione di giorno, delle stelle e della luna in notturna per scegliere la “rotta” migliore.
Io e Thomas utilizziamo per i nostri viaggi spesso e volentieri la Lonely Planet, non mancano block notes con vari consigli di amici/siti, poi ci lasciamo “infatuare” da altro.
Ci piace molto stare a contatto con gli usi e costumi e per gli spostamenti usiamo i mezzi locali insieme alle persone del luogo ( con due bimbe piccole ogni tanto noleggiamo l’auto).
Questo viaggio parte dall’Argentina.
Dopo aver assistito ai ballerini di tango di Buenos Aires , comprato per mercatini , corso attraverso la Pampa, mangiato carne buonissima, visto città, bagnati da cascate magiche , capita un “piccolo” intoppo per proseguire il nostro itinerario.
Cambio di rotta.
Partenza da Buenos Aires con BoqueBus ( traghetto) per l’Uruguay, in scioltezza finiremo la vacanza quì. Punto.
In ben 50 minuti attraversiamo il Rio de la Plata, che premetto è di color “nocciola” per via dei sedimenti Ferrosi, sembrava di navigare sopra un cappuccino.
Non andremo a nuotare a Punta del est , ci restano pochi giorni e andremo in visita a due città.
Arriviamo a Colonia de Sacramiento, tutta un’ altro vedere dopo Buenos Aires,
Colonia è una chicca, con un “barrio Històrico” lastricato di stradine in ciottolato, a mio dire molto romantico , Casette colorate, diversi monumenti interessanti quale: plaza del toro, la puerta cittadina con ponte levatoio, la Iglesia antica (chiesa) un tuffo nel passato ecc.
Noi abbiamo soggiornato nell’” ostello Colonial” av. General Flores n. 440, (vedi foto), mi ha ricordato il Messico, è stato ricavato all’interno di un abitazione , ha un cortile interno e balconata che da su esso.
La camera semplice e pulita, il bagno era condiviso a fianco.
Ci hanno offerto il Mate,lo bevono anche loro come gli argentini, è un infusione di foglia mate, e si sorseggia con la Bombilla, un contenitore rotondo apposta.
Per il mangiare Colonia offre veramente di tutto. Passeggiando per locali quelli più particolari hanno vecchie auto adibite a tavolino , o come fioriere.
la cucina uruguayana è a base di carne, la parillada (grigliata) di carne la si trova nei ristoranti col nome : parillas; a noi piace il piccante, vi consiglio la salsa : chimichurri.
Il dolce più consumato è il “dulce de leche” è fatto con latte, burro e zucchero, è qualcosa di libidinoso , spalmabile come la nutella , da intingerci un dito per gustare il sapore: mou!
Dopo Colonia de sacramiento abbiamo preso il Bus per Montevideo,la capitale.
Ecco, è una Grande città con cemento ovunque, i palazzoni e le strade sono in evidente stato di abbandono, la gente molto gentile, ci siamo risollevati con gli edifici di maggior interesse nella Ciudad Vieja, su una penisola.
Passeggiando a piedi, si arriva a Plaza Independencia , che non è male e ospita qualche artista / artigiano.
Da vedere il Teatro Solis, uno dei più moderni al mondo.
Il luogo più caratteristico è il Mercado del Puerto, se vi capita portate a casa la noce moscata, è ottima. Questo è un luogo pieno di profumi e colori con un centro vivace, gente che affolla i ristoranti e sbrana gli spiedini a tutta ganascia , che compra la verdura nei mercati intorno;
merita più di una sosta.
Una sera, dopo aver bevuto una birra locale e mangiato il CHIVITO: è un panino farcito da una succulenta bistecca, frittata, peperoni, cipolla, insalata, olive, patatine fritte ( leggerino, )giuro è TIPICO, bisogna mangiarlo.
Ci siamo imbattuti nel Carnevale, che celebrano come festa popolare africana a ritmo di Candomblè musica uruguaya. Tre ore catapultati in Brasile, già ci tengono tantissimo, bambini allegri vestiti, suoni e maschere che spuntavano ovunque;per l’occasione tutta la strada principale era chiusa al traffico, sono ben organizzati, al lato migliaia di sedie a pagamento per godersi l’evento.
Frastornati e sorridenti ce ne torniamo nel nostro piccolo Hotel.
Il giorno dopo ripartiamo da Buenos Aires per rientrare in Italia, contenti di aver avuto l’imprevisto che ci ha fatto conoscere un po’ l’Uruguay.
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